Il Giorno_Burocrazia e Fisco iniquo. La crociata delle aziende “Noi artefici delle riforme”

burocrazia e fisco

Milano, 350 imprenditori si alleano contro la crisi

Comincia con una citazione storica: “E’ la nostra battaglia delle Termopili: un piccolo esercito come quello di Leonida, chiamato a scontrarsi con un’armata imponente, per fermarne l’avanzata e salvare la patria”.

“L’armata imponente, spiega, in questo caso non ha il volto dei soldati di Serse ma ma quello che della burocrazia. “Intesa però nelle sue tante facce – precisa Stefano Vergani – inclusa quella del Fisco, troppo spesso iniquo con gli imprenditori”.

Vergani, un passato da manager e una poltrona in vari consigli d’amministrazione , è il presidente dell’Aisom, l’Associazione delle imprese del Sud Ovest Milanese, che ha deciso di reagire alla crisi economica attaccando, anziché giocando in difesa.

“I timidi segnali di ripresa che stanno arrivando – osserva – non bastano ad essere ottimisti. Come non basterà a cambiare la situazione il piano di riforme lanciato dal governo. Sono gli imprenditori a dovere elaborare strategie nuove. la nostra associazione è nata per questo”.

 

Quanti associati ha l’Aisom?
E perché concentrarsi su un’area geografica così circoscritta in tempi di globalizzazione dei mercati?

“L’area nella quale operiamo è una delle zone più industrializzate del Nord. Nell’asse che va da San Donato a a Magenta si sono concentrate, dagli anni Ottanta, tutte le aziende che hanno progressivamente lasciato Milano, per far posto ai nuovi assetti urbanistici dettati dall’incremento demografico e dalle mutate vocazioni della metropoli. Le imprese nostre associate al momento sono 350, ma contiamo di portarle a 1.200 nei prossimi due anni”.

 

Una bella sfida. Non esistono già molte associazioni industriali?

“L’Aisom presenta molte diversità. Per esempio la forte connotazione territoriale.
Noi operiamo per far incontrare le aziende, favorendo occasioni di business e di partnership o addirittura di acquisto. Il tutto senza che la ricchezza o il patrimonio di conoscenze lasci il territorio. Far si che gli incassi dell’attività restino nella stessa zona ha una forte valenza sociale, perché garantisce la tenuta dei posti di lavoro”.

 

La vostra ricetta per la ripresa?

“Indipendente da quanto di positivo si sta muovendo nel mondo, l’Italia paga lo scotto dell’incapacità della sua classe dirigente di attirare capitali e investitori esteri. Noi, come Aisom, riusciamo a farlo tramite accordi con associazioni di aziende di altri Paesi. Ma l’Italia ha bisogno di altro. Per esempio di una politica che costi meno, di uno Stato meno burocratizzato, di un Fisco diverso”.

 

E’ lo slogan sbandierato da tutti. Anche dalla politica. Il problema è come fare.

“Abbiamo aderito a un manifesto, “Si, (Salviamo l’Italia)”, che non è un movimento politico ma un modo per sollecitare azione per far ripartire il Paese. ne fanno parte trenta associazioni di diverse categorie merceologiche, quasi un milione di partite iva che non sono professionisti ma aziende. Tra le priorità, intavolare una trattativa con l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia per studiare piani di rientro e strategie che concilino le esigenze del Fisco con la reale situazione degli imprenditori. La nostra battaglia parte da qui”.

Sandro Neri – IL GIORNO – Il Resto del Carlino – LA NAZIONE QN
Sezione Economia e Finanza

Mercoledì 23 Aprile 2014

CONTATTACI

Scrivici. Ti risponderemo subito!

Sending

©2016 AISOM | Created by  logo-e-comunicazione_web

Reset della password
Per favore inserisci la tua email. Riceverai una nuova password via email.

Log in with your credentials

Forgot your details?