Dove va l’industria del nostro territorio-intervista a Stefano Vergani

stefano vergani

A partire dai dati sulla variazione del numero delle imprese registrate in Camera di Commercio, dati che evidenziano una positiva inversione di tendenza con un rallentamento del tasso di chiusura delle imprese, prende il via un’intervista fatta nei giorni scorsi a Stefano Vergani, Presidente AISOM, e pubblicata da alcune testate online.

I principali temi affrontati dal Presidente Vergani nell’intervista tracciano un quadro sulle recenti tendenze che caratterizzano il tessuto imprenditoriale, anche a livello locale, individuando le possibili interpretazioni del positivo rallentamento del trend discendente. Nelle parole di Vergani ciò dipende sia da un fisiologico recupero, dopo anni di crisi, sia soprattutto da una ripresa delle esportazioni e da uno spirito imprenditoriale che ha ripreso vigore, grazie anche a politiche di sostegno alla finanza e all’innovazione d’impresa. L’analisi dei settori produttivi, che evidenzia una crescita nei servizi, riflette una condizione storico-economica contingente, oltre che il crescente impatto di Internet sulle vendite di prodotti e servizi. Infine, in risposta alla domanda su come arginare la crisi che colpisce gli altri settori, il Presidente Vergani sottolinea il ruolo di AISOM:

“Noi ci stiamo provando dal 2009 prima territorialmente poi nazionalmente (dal 2015) su 3 argomenti cardine: il  matching tra le imprese  (affinché si conoscano e si comprino tra loro, si scambino esperienze, si confrontino su progetti,..), la finanza (ordinaria e straordinaria…e suddivisa per livello di esigenze), e l’internazionalizzazione…con attori forti e specifici e per tipologia di settore geografico e di prodotto.

Le aziende guardano anche i centesimi e non sono più disposte a progetti e tentativi che non hanno effetti anche nel breve termine, e poi cercano una rappresentatività ed una appartenenza diverse da quelle finora percorse: meno lobby tipica delle grandi aziende legate allo Stato o a tender di altissimo bordo ( nelle quali ci guadagnano sempre i soliti nomi noti …sovente a scapito dei pesci più piccoli …anche se grossi ), meno pseudo religionismo  affaristico ( segmento fortemente decaduto dopo le molte inchieste che hanno scoperto la profonda  connivenza tra presunti quasi fraticelli e politica affaristica ) o il burocratismo di altre associazioni, troppo spesso sindacalizzate da centri di poteri interni di funzionari, spesso allocati per sudditanza personale  – politica e non per valenza professionale”.

L’intervista completa al Presidente Vergani è disponibile qui.

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