Produttività stagnante e salari fermi: quali rimedi? – l’opinione di Stefano Vergani presidente AISOM

produttività e salari

Nell’intervista rilasciata qualche giorno fa a Targatocn, Stefano Vergani si è soffermato sul tema della produttività e dei salari stagnanti. Da sempre ritenuta la principale ragione degli aumenti salariali, la produttività, in calo oramai da troppo tempo, sembra spiegare almeno in parte la mancata crescita dei salari.  Nel primo trimestre 2018 gli stipendi in Italia hanno segnato solo un + 0,4%, mentre nel resto dell’UE si attesta sul +2,7%. In questo contesto, nell’intervista a Targatocn Vergani presenta analisi e possibili soluzioni, eccone un estratto.

Su come si concili l’esigenza della crescita dei salari per un sano livello di inflazione con una produttivià che cala, Vergani risponde che il tema è attuale da 50 anni e che “il problema è che se l’onere della fiscalità fosse meno vampiresco, le aziende potrebbero alzare gli stipendi ed aumentare i posti di lavoro, ovviamente con regole chiare e condivise.” Da un lato abbiamo le proposte del governo in tema di reddito di cittadinanza, riforme delle pensioni, revisione dell’IRPEF che si scontrano con il vincolo di bilancio imposto da Bruxelles, dall’altro la produttività delle imprese è in calo e non si tiene il passo con i competitor internazionali.

Approfondendo la relazione tra crescita dei salari, disoccupazione, inflazione e tasso di crescita dell’economia, l’opinione di Vergani si riallaccia alle considerazioni precedenti, cui si aggiunge un dato ineludibile: le relazioni industriali sono profondamente cambiate negli ultimi anni. Infatti molte grandi aziende, come Fiat, Barilla, Luxottica, sono uscite da Confindustria per muoversi senza troppi vincoli, anche in direzione di un modello contrattuale libero e flessibile, non necessariamente a svantaggio dei lavoratori. In questo quadro in evoluzione, la Politica deve fare la sua parte “intervenendo come è giusto che sia negli ambiti di sua giurisdizione per gli interessi di tutti e non dei soliti noti. Devo ammettere che se la Politica si comporta adeguatamente, anche le aziende sono sollecitate a migliorare il proprio approccio”.

Su quanto sia plausibile la cosiddetta “Curva di Phillips”, secondo la quale più diminuisce la disoccupazione più aumenta l’inflazione, Vergani risponde che negli ultimi anni molti modelli economici si sono dimostrati incapaci di prevedere l’andamento dei principali indici macroeconomici.”…Ormai sono così tante le variabili che concorrono alla determinazione delle risultanze finali che difficilmente modelli matematici possono  avere una precisione, non dico millimetrica, ma anche solo con scarti ragionevoli e fisiologici.”

Andando poi al punto su cosa sia realmente accaduto alla crescita dei salari, l’opinione di Vergani è netta: “Più che alla crescita dei salari, tornerei ancora sul tema dell’euro, che all’epoca, è stata madre di gran parte dei problemi economici nazionali. Anche allora, i presunti soloni del Governo, ci hanno svenduto o per incapacità personale o per motivi di altra natura, che le cronache giudiziarie e non, hanno ampiamente dibattuto. I salari non possono non crescere perchè sennò è guerra civile.” L’establishment deve mediare tra la pressioni delle lobbies, per evitare la crescita dei salari visto che non è ancora possibile defiscalizzare le imprese, e le contrapposte esigenze dei lavoratori.

In conclusione di intervista, Vergani risponde su un possibile percorso da intraprendere per risolvere questa situazione, che richiede, innanzitutto, una classe politica più efficace e “disinteressata”. “Come più volte il Prof. Cottarelli ha evidenziato quando si cominciò a parlare di Spending Review, lo Stato deve essere capace di tagliare le prebende inutili o eccessive, peccato che dopo 6 mesi che era responsabile della Spending Review sotto il Governo Renzi nemmeno la metà dei ministeri aveva inoltrato i dati richiesti per poter avere strategie ed azioni opportune”. Secondo Vergani anche le imprese devono fare la loro parte, abbandonando pretese protezionistiche per slanciarsi verso il futuro con attitudine da pionieri.

Qui potete leggere l’intervista completa.

L’intervista è uscita su Targatocn e contemporaneamente anche su Torinoggi.it, Savonanews, Sanremonews.

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