“FUTURO ARTIGIANO” di STEFANO MICELLI: UN LIBRO PER UN’ITALIA DIVERSA

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“FUTURO ARTIGIANO” : UN LIBRO PER UN’ITALIA DIVERSA …ma ancora rivolta al passato con le tecniche e i traguardi del nostro artigianato. Un patrimonio da valorizzare e portare avanti con la complicità, e l’aiuto, dei nuovi sistemi tecnologici e produttivi.

Il libro è stato un successo. E ha provocato un seguito di interviste, recensioni, dibattiti, confronti sull'argomento.

“Futuro Artigiano” (Editore Marsilio) di Stefano Micelli, docente di Economia e Gestione delle Imprese all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha riscosso in breve tempo un grande interesse nel mondo dell’imprenditoria italiana.

Le tesi promulgate da Micelli nel libro sembrano persino ovvie: il lavoro artigiano in Italia è al primo posto per interesse e qualificazione, ed è una delle “cifre” principali della nostra economia. Se le potenzialità dell’artigianato italiano potessero essere accresciute con contaminazioni tecnologiche all’avanguardia, le potenzialità economiche del nostro paese diventerebbero maggiori e più efficaci. Micelli lo sostiene e lo prova con argomentazioni validissime: non a caso, infatti, nel paese innovatore per antonomasia –  gli Stati Uniti –  la causa dei “makers”, di coloro cioè che “si fanno le cose da soli”, sta andando per la maggiore. E i motivi sono tanti e tutti validissimi. Per esempio, per sfuggire alle logiche impersonali della produzione di massa. O, ancora, perché riparare un oggetto che non funziona è spesso un gesto più ecologico che comprarne uno nuovo. E, l’elenco potrebbe continuare. Non si tratta, quindi, di un nostalgico ritorno al passato che non c’è più, ma di un occhio rivolto invece al futuro. Un futuro che rispetta le tradizioni, ma si avvale di quello che di innovativo e diverso c’è ormai sul mercato. Un futuro che fa la differenza, perciò, sia economicamente che imprenditorialmente. E che questa differenza sia tutta italiana fa piacere e costituisce un ulteriore stimolo.

Come ha detto recentemente in un’intervista lo stesso Stefano Micelli citando i casi dell’italianissima Geox, azienda che si avvale della produttività più moderna, ma si basa su uno “zoccolo duro” essenzialmente artigiano, o ancora Zamperla, mix modernissimo tra tradizione artigiana e modernità tecnologica. Valorizzare ciò che è insito nel nostro patrimonio culturale diventa, in tempi di crisi, davvero un obbligo. E valorizzare le conoscenze artigianali e l’enorme sapere che si racchiude in centinaia di anni di tradizione, non è più un optional ma un imperativo. Solo cosi – e lo riafferma Stefano Micelli e “Futuro Artigiano” – si potrà restituire al nostro paese la primitiva grandezza. Una grandezza siglata dal nostro artigianato, non a caso da sempre considerato come uno dei migliori al mondo.

Brunella PACIELLO
Health Practice Manager
Aida Partners Ogilvy PR

www.aidapartners.com

e.mail: b.paciello@aidapartners.com

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