Rapporto Annuale dell’Attività di Vigilanza 2017 in materia di lavoro e legislazione sociale

Rapporto Annuale dell'Attività di Vigilanza 2017

Due aziende su tre non sono in regola, mentre aumentano del 36% i lavoratori irregolari: questi alcuni dei dati del Rapporto Annuale dell’Attività di Vigilanza 2017 che catturano immediatamente la nostra attenzione.

Pubblicato di recente, il rapporto riassume i risultati dell’attività di vigilanza in tema di lavoro e legislazione sociale ottenuti durante il primo anno di attività dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, da parte del personale ispettivo proveniente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dall’INPS e dall’INAIL.

Vi proponiamo qui un estratto dei principali risultati riportati nel rapporto, cogliendo l’occasione per ribadire l’importanza dei temi della sicurezza sui luoghi di lavoro, temi che desideriamo portare all’attenzione dei nostri associati.

Esaminiamo ora più da vicino i principali dati, numeri e risultati emersi.

Rapporto Annuale dell’Attività di Vigilanza 2017: dati quantitativi e qualitativi

Nel 2017 le imprese ispezionate sono state 160.347, con 103.498 casi di irregolarità riscontrate, pari al 65% del totale: due aziende su tre sono state trovate in condizioni di irregolarità.

Le ispezioni sono state così ripartite: 122.240 hanno riguardato la vigilanza in materia di lavoro, 24.291 la vigilanza previdenziale, 13.816 la vigilanza assicurativa.

I lavoratori irregolari riscontrati sono stati 252.659: si tratta di un consistente aumento, pari al 36% rispetto al 2016; di questi, i lavoratori totalmente “in nero” sono risultati 48.073, percentuale significativa pari al 19% del totale dei lavoratori irregolari.

Contributi e premi evasi complessivamente recuperati ammontano a 1,1 miliardi di euro, in linea con l’anno precedente.

In tema di vigilanza in materia di lavoro, la ripartizione settoriale dei controlli e delle irregolarità riscontrate è stata così ripartita:

  • edilizia: aziende ispezionate, 34.586, pratiche irregolari 22.213, pari al 64,4%
  • terziario: aziende ispezionate 67.948, pratiche irregolari 40.059, pari al 59,09%
  • industria (compreso il manifatturiero): aziende ispezionate 12.441, pratiche irregolari 7.318, pari al 58,82%,
  • agricoltura: aziende ispezionate 7.265, pratiche irregolari 3.562, pari al 50,16%

I lavoratori irregolari sono concentrati soprattutto nei settori edilizia e servizi (in particolare: alloggio e ristorazione, commercio, trasporto e magazzinaggio).

Infine, su 3.317 cooperative ispezionate, 1.826 sono risultate irregolari (pari a circa il 55%), con 16.838 lavoratori irregolari, di cui 1.444 “in nero”.

Rapporto Annuale dell’Attività di Vigilanza 2017: la vigilanza tecnica

Per quanto riguarda in particolare la vigilanza tecnica in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che portiamo con forza all’attenzione dei soci AISOM, essa ha riguardato 22.611 aziende, cui sono state contestate 36.263 violazioni, di cui 28.364 penali e 7.899 amministrative.

Delle violazioni di carattere penale, circa 9.899 sono da ritenersi gravi, in quanto ostative al rilascio del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva, che attesta la regolarità contributiva nei confronti di INPS, INAIL e, per le imprese tenute ad applicare i contratti del settore dell’edilizia, di Casse edili), mentre 4.625 sono riferibili alla violazione dell’articolo 4 della L. n. 300/1970 (Statuto dei Lavoratori – Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratoridella libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro).

Il tasso di irregolarità registra un significativo aumento del 3,5% rispetto al 2016, e pari al 77,09%: le aziende irregolari sono risultate 17.589, su 22.805 accertamenti definiti.

Rispetto al D. Lgs 81/2008 (Testo Unico Sicurezza sul Lavoro), il 55% delle violazioni riguarda il mancato rispetto del Titolo V – Cantieri temporanei o mobili, il 37% riguarda invece il mancato rispetto degli obblighi del Titolo I (aspetti generali di sicurezza) e l’8% il rispetto degli obblighi degli altri tioli (rischi specifici).

Andando nel dettaglio, il maggior numero di violazioni è riferito ai rischi di caduta dall’alto, pari al 29%; si evidenzia anche una diffusa carenza di attenzione agli obblighi di carattere generale, in particolare gli obblighi relativi a: sorveglianza sanitaria (13%), formazione informazione (12%), rischi elettrici, utilizzo di attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione collettivi ed individuali (9%), valutazione dei rischi (9%) e violazioni di committenti e coordinatori (7%).

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