MILANO_29 settembre 2021_LAVORO e IMPRESE in CRISI. QUALI PROSPETTIVE ?

INVITO_LOCANDINA_MILANO_29.09.2021

Si è tenuto mercoledì 29 settembre 2021, presso lo Spazio BIG Santa Marta a Milano l’evento promosso da AISOM e patrocinato da AIMBA (www.aimba.it) sul tema LAVORO e IMPRESE in CRISI. QUALI PROSPETTIVE ? per avviare una riflessione ed un confronto tra imprese, lavoratori e Istituzioni circa le prospettive e gli scenari che interesseranno il mondo del lavoro e le crisi delle imprese (Ruote Gianetti, GKN, Whirlpool, Alitalia e decine di PMI nazionali) pur in un momento di ripresa degli indici PIL e a seguire la pubblicazione, in Gazzetta Ufficiale, del Decreto Legge 118/21 dello scorso 24 Agosto 2021.

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La situazione pregressa e le prospettive future post pandemiche richiedevano una valutazione da parte di AISOM per segnalare al legislatore taluni rischi, non ancora risolti dalle precedenti Leggi e riforme, sui fallimenti e sulle nuove prospettive per sostenere le imprese a prevenire situazioni di grave inarrestabilità di crisi societarie.

Il Presidente Nazionale AISOM – Stefano Vergani – ha introdotto l’evento segnalando come una Associazione di Imprese, moderna e seriamente responsabile, debba oggi necessariamente assumersi il compito – in mancanza della conclusione della Legge di riforma e con uno Stato al momento impegnato su altre priorità, pur nella considerazione generale della riforma della Giustizia in ottica PNRR – di mostrare tangibilmente la responsabilità di impresa nel tenere alta la trama economica del Paese per sostenere imprese ed occupazione nelle ormai fasi cicliche di crisi. AISOM è nata anche per questo: divenire un faro di imprenditorialità virtuosa verso il Paese e con la speranza che i Governi abbiano anche loro una priorità in questo senso.

Chairman dell’evento è stato il Dr. Riccardo Taverna – noto Docente Universitario sui temi della sostenibilità aziendale, della reputazione e dell’economia civile – che ha introdotto i relatori che si sono succeduti partendo dalle esperienze di Camillo e Adriano Olivetti e di quella sapiente ed illuminata generazione di imprenditori visionari convinti della socialità della missione imprenditoriale e non solo orientati all’utile dei loro gioielli. La domanda preminente – al di là di ogni DL che tratti al meglio la gestione delle crisi aziendali, è: “E’ ancora possibile, oggi, che gli imprenditori possano essere alfieri di una socialità con le loro strategie societarie e il senso di dare lavoro dignitoso alle famiglie ?”

Alessandro Pascale, docente di storia e filosofia, Candidato Sindaco al Comune di Milano per il Partito Comunista, ha evidenziato come ancora sia lunga la strada perché Istituzioni, Imprese e lavoratori possano insieme – come succede nei migliori paesi del Nord Europa ed in altre nazioni attente ( importanti sono, ad esempio  le ultime esperienze in Argentina ) – costruire, ciascuno per la propria parte, una vera socialità. E’ onesto intellettualmente e pragmaticamente che nelle imprese siano maggiormente coinvolti i lavoratori come stakeholder primari piuttosto che prestatori d’opera. Nel programma per la candidatura a Sindaco di Milano, forte è il sentimento di condividere l’economia insieme ad imprenditori migliori di quelli che, troppo spesso, portano al lastrico le loro aziende causando danni alla società ( ma anche allo Stato ) e di cui non si mai quanto siano i pesi e le criticità.

Questo il 1^ intervento di Alessandro Pascale all’incontro: https://youtu.be/SEwoLomw4ok 

Questo il 2^ intervento di Alessandro Pascale all’incontro: https://youtu.be/H2leTjQWSBY 

Carlo Formenti, saggista e giornalista, esperto di tematiche su Lavoro e Industria ed ex sindacalista ha ribadito poi come l’evoluzione delle metodologie standardizzate nella gestione delle imprese e la globalizzazione dei mercati abbiano quale obbligo morale – oltre che di vantaggiosità economica – la condivisione della conduzione aziendale. Di certo una cosa sono le grandi imprese ( multinazionali e non ) ed una cosa la tipicità delle PMI e Microimprese italiane, famose nel mondo proprio per la cura artigianale di prodotti e servizi. Ad ogni modo la conoscenza e la cultura mondiale hanno dimostrato che la prevenzione delle crisi è un po’ come nella salute ( vero il detto: “prevenire è meglio che curare” ) e ben vengano indirizzi governativi che facilitino l’accadimento di gravi crisi impreviste per mala gestione. Diverso il concetto relativo alle multinazionali e non solo per il discorso della fiscalità in paesi “comodi” per una incidenza di favore.

Emilio Roncoroni Presidente di Rimaflow la società nata – per merito dei suoi dipendenti – dalle ceneri della Maflow ( multinazionale della produzione di componentistica per auto ) ha individuato alcuni elementi essenziali per ogni progetto di prevenzione e/o di rilancio : che il Management a cui sono affidati tali incarichi sia veramente capace ed abbia veramente a cuore l’etica del proprio mandato. Qualsiasi riforma di Stato non potrà adire ai giusti obiettivi se l’impegno di coloro che saranno delegati ricorderà le tante e criminose spartizioni che in molti Tribunali e per molti anni si sono perpetrate sulle spoglie di aziende in crisi o in liquidazione. Anche il rapporto tra lavoratori e aziende deve promuovere una reciproca sostenibilità di intenti.

Carlo Serroni – Presidente di AIMBA (Associazione Italiana dei Master in Business Administration) ha commentato che, svolgendo le sue mansioni di Manager internazionale – di Direttore Generale e/o Finanziario – e la sua attività imprenditoriale dell’azienda che dirige e che si occupa di Merger & Acquisition, sta rilevando alcuni impercettibili ma costanti cambiamenti nelle attività di acquisizione / cessione. Se fino ad oggi il tema “plus e minus” delle organizzazioni e dei problemi del lavoro erano piuttosto ininfluenti sulle valutazioni aziendali, da qualche tempo – anche sulla scia delle linee guida che i fondi di investimento stanno dando per selezionare e concludere acquisizioni – paiono privilegiare non solo quelle aziende inserite in mercati emergenti (es: informatica, sanità, energia ed ambiente,…) ma anche quelle organizzazioni che si dimostrano palesemente e fortemente orientate alla sostenibilità sociale ed ambientale, perché rappresentano valori importanti di risk management. Ben vengano quelle aziende che investono con visione preventiva in indirizzi simili. Saranno aziende capaci di prevenire le crisi e saranno più ambite da possibili compratori.

Le tornate finali del confronto hanno quindi confermato come sia necessario che ci siano una visione comune – quindi europea – che deve assicurare una competizione più sana perché non si evidenzino, nel continente, situazioni “daziali” differenti, ma anche che una parte importante dei nuovi futuri equilibri di buona gestione necessitino e prevedano imprenditori più formati, più consci della loro responsabilità sociale ( il che non esclude l’indirizzo al profitto ) ed una nuova concezione ed attuazione dei rapporti con i lavoratori.

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