Perché prendere in considerazione operazioni di M&A

carlo serroni

Operazioni di M&A

Perché considerare operazioni di acquisto aziende e fusione di società - definite operazioni di M&A

PREMESSE

1) L’Italia è il paese delle PMI

2) Negli ultimi 10 anni il numero delle PMI è andato progressivamente calando. La diminuzione è avvenuta con una percentuale media del 5% su base annua; l’ultimo anno ha registrato meno fallimenti e più liquidazioni ma il risultato, in termini di riduzione di PMI, non cambia

3) Molte PMI operano in mercati maturi caratterizzati da margini bassi ed elevatissimo livello di concorrenza (che si ridurrebbe con operazioni di consolidamento)

4) La produttività delle ns. aziende è più bassa rispetto alle aziende straniere anche perché sono pochi gli investimenti in tecnologia per mancanza di risorse finanziarie

5) Per operare efficacemente sui mercati internazionali è necessaria una massa critica per ottimizzare le risorse ed approfittare delle economie di scala.

6) Il 70% delle PMI sono gestite da imprenditori con più di 60 anni caratterizzati in genere da una scarsa propensione al cambiamento

7) Le aziende familiari dedicano troppe risorse alla risoluzione di dinamiche interne della famiglia e poche allo studio di un vantaggio competitivo sul mercato

8) La ns. borsa capitalizza il 25% del PIL, negli Stati uniti capitalizza il 125%

9) Il finanziamento bancario rappresenta la principale fonte di finanziamento delle imprese, tutte le altre forme sono decisamente marginali rispetto ad altre economie piu’ sviluppate

10) L’Italia è terra di conquista, fatto 100 il totale delle operazioni “M&A cross border” cioè con società straniere”, 75 sono stranieri che comprano aziende italiane e 25 gli italiani che comprano all’estero

CHE FARE?

1) Anzitutto, prendere coscienza dei 10 punti precedenti, troppi imputano tutti i problemi alla crisi e non vedono i problemi reali

2) Valutare un cambiamento che passa anche attraverso operazioni di M&A con questo intendendo anche la Borsa e l’ingresso di soggetti finanziari

3) Affinché l’operazione di M&A possa avere successo è anche necessario un cambiamento culturale nell’azienda, ai fini dell’operazione stessa, e per la gestione dell’azienda ad operazione avvenuta.

4) Uno dei principali ostacoli nelle operazioni di M&A è la sfiducia e la paura (per certi aspetti comprensibile). Infatti per moltissime PMI l’operazione di M&A si fa ogni 10-20 anni e per questo è necessario il supporto di risorse esperte e altamente specializzate.

5) Il cambiamento passa anche dall’inserimento di figure professionali che sia basato più sul merito e meno sugli aspetti famiglia/conoscenza diretta

6) Riappropriarsi di quella “fame e coraggio” che avevano i ns. genitori negli anni ’60/’70 e che hanno adesso gli stranieri in Italia (in proporzione sono molte di piu’ le nuove società di cittadini stranieri)

7) Per gli investitori che detengono risorse finanziare, considerare anche gli investimenti diretti nelle aziende oltre che gli investimenti in strumenti finanziari (titoli, fondi, etf ecc)

I segnali di crescita delle operazioni M&A ci sono, dobbiamo e possiamo fare però molto di più

Dott. Carlo Serroni – Laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Pavia; Master in Business Administration alla John Molson School of Business, Concordia University, Montreal (Canada).

Inizia l’attività professionale come analista ed esperto di controllo di gestione presso società di revisione bilanci. Col tempo assume incarichi dirigenziali in aziende private nel settore FINANZA.

Come Manager di imprese multinazionali viene poi chiamato, soprattutto all’estero, al risanamento e rilancio nei settori materie plastiche, packaging, tessile/ moda, petrolifero.

Rientra in Italia nel 2006 fonda la DOC-FIN srl, www.doc-fin.com, di cui diviene Presidente sviluppando incarichi con committenti nazionali e non per cessioni, fusioni e acquisti di piccole medie imprese e per consulenza strategica.

Per info: Tel. 0322-538 344; e-mail: cserroni@doc-fin.com

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