La ripartenza dopo l’estate anomala vede molte aziende rimanere ferme_NOTIZIEINUNCLICK intervista AISOM

PHOTO-2019-11-07-09-14-27_1_E. BELLONI alla trasmissione TV Forum Imprese_07.11.2019

La pandemia nazionale e soprattutto internazionale spinge – negazionismo e non – a tenere quotidianamente sotto controllo la situazione. Il tutto avviene in un periodo di crisi economica nazionale pesantissima (i dati di agosto 2020 esprimono una diminuzione dell’80% rispetto allo stesso periodo del 2019) e il progressivo crollo delle borse mondiali (ieri in media in Europa – 3,75 %) con tendenza negativa.
La ripartenza dopo l’estate anomala vede molte aziende rimanere ferme nei programmi di smart working (ovviamente per coloro che hanno processi che possono utilizzare più facilmente il distanziamento da remoto) mentre le imprese che necessitano la presenza hanno iniziato a seguire le linee guida INAIL e ISS e si sono dotate dei primi strumenti di prevenzione, in attesa che i vaccini possano non essere così remoti nel futuro.

NOTIZIEINUNCLICK (www.notizieinunclick.com) intervista Elisabetta Belloni (Segretario Generale dell’AISOM – Associazione Nazionale delle Imprese) chiedendo un aggiornamento della situazione da parte dell’Associazione circa la ripartenza dopo l’estate in tempo di pandemia.

“ Giusto ieri sera sono stati trasmessi da diversi media i dati non confortanti degli ultimi giorni. I contagi dei lavoratori e di persone che sono presenti sui luoghi di lavoro (pensiamo a indagini diagnostiche, terapie, sostengo psicologico, alle consegne domiciliari, scuole di ogni genere, oltre ai lavori nei posti a tutti di ufficio e fabbriche) hanno evidenziato che il 71,3% dei lavoratori contagiati sono donne mentre l’età media totale dei contagi è scesa a 47 anni e la situazione è previsto che aumenterà con l’incedere delle malattie stagionali di autunno e inverno “ ha affermato il Segretario Belloni, che poi ha aggiunto, uniformandosi ai dati dei contagi segnalati all’INAIL “ Circa otto denunce su 10 sono concentrate nel Nord Italia di cui Il 56,1% nel Nord-Ovest e il 24,2% nel Nord-Est, mentre Centro (11,9%), Sud (5,7%) e Isole (2,1%) sono riscese fortemente salvo qualche focolaio isolato legato al turismo ed alla logistica/trasporti. Purtroppo le aziende socie della Lombardia – che ha il triste primato come numero di contagi – esibisce un terzo dei casi denunciati (36,0%) e il 42,6% dei decessi con la sola speranza che la prima ondata abbia rodato e preparato alla secondo come capacità ricettiva, strumentazione e prassi ormai ben note ”.

Ma come potranno le aziende diminuire i rischi secondo Voi ?

“ La situazione è complessa e non è facile da dipanare. Molte persone hanno ripreso a viaggiare per lavoro e spesso i paesi colpiti dalla 1^ o dalla 2^ ondata possono essere veicoli preoccupanti: vediamo in questi giorni la situazione in UK (i nuovi consiglieri del Primo Ministro B. Johnson hanno affermato che se non si invertirà il trend entro i prossimi 10 giorni si aspettano anche 200 morti al giorno almeno fino a fine anno), Francia, Germania, Spagna dove i casi sono drasticamente ripresi con le vacanze e molta leggerezza nel distanziamento e uso dei DPI. Gli USA sono nel pieno di una situazione complessa tra elezioni presidenziali di fuoco, il problema delle proteste per i sistemi adottati dalla polizia (con diversi morti uccisi sulle strade) ed una lotto tra il Presidente Trump e i virologi che cercano di contrastare la sua scarsa credenza alle prassi di distanziamento. Il Sud America è ormai quasi collassato economicamente dopo le falcidie dei 6 mesi appena trascorsi. India uguale…solo Cina e Giappone sembrano resistere. L’internazionalizzazione delle imprese italiane – che ha rappresentato per anni la salvezza rispetto ad un asfittico mercato domestico – vivono una situazione sospesa e senza indicazioni di quando finirà ”.

Ma quali sono le indicazioni che un’associazione dà ai propri associati per aiutarli a diminuire i rischi ?

“ Certamente di utilizzare al meglio i distanziamenti e le infrastrutture con smart working. Sicuramente utilizzare al meglio i DPI e le procedure di prevenzione (anche la presa delle temperature giornaliere è opportuna, come la prassi istituita di far fare i tamponi ogni 15 gg a tutti e dopo ogni rientro da dovunque per i viaggiatori) e di investire su nuovi strumenti che possano abbattere sul lavoro le cariche batteriche. Guanti e sanificazioni con prodotti appositi sono una buona cosa…ma lo sforzo in più dovrà essere fatto su apparecchiature progettate recentemente proprio per consentire di lavorare al meglio nell’arco della giornata. Attenzione ad apparecchiature non correttamente indicate per i vari processi e per l’utilizzo non appropriato dell’ozono ”.

https://www.notizieinunclick.com/la-ripartenza-dopo-lestate-anomala-vede-molte-aziende-rimanere-ferme/

CONTATTACI

Scrivici. Ti risponderemo subito!

Sending

©2016 AISOM | Created by  logo-e-comunicazione_web

Reset della password
Per favore inserisci la tua email. Riceverai una nuova password via email.

Log in with your credentials

Forgot your details?