Intervista a William Pividori sullo sviluppo inarrestabile della blockchain

William Pividori

Sempre più spesso si incontra oggi il termine “blockchain”, e non solo sulla stampa e negli incontri di settore, ma possiamo davvero dire di conoscere bene l’argomento?

Per fare chiarezza, e soprattutto per approfondire le potenzialità del mondo blockchain per le imprese, abbiamo intervistato il dott. William Pividori, socio e Managing Partner di ELEVA Partners, società internazionale di consulenza fortemente orientata sul tema, che sta supportando insieme all’Accademia Decentra la nascita e lo sviluppo della piattaforma Seedventure.io, piattaforma blockchain-based per la tokenizzazione e la liquidabilità del capitale di rischio.

Con lui abbiamo parlato di opportunità (e rischi) dello strumento blockchain e dei suoi trend internazionali.

Dottor Pividori, Lei e la Sua società siete precursori e leader in Europa sulla tematica, ma realmente quali sono le opportunità per le imprese offerte dallo strumento blockchain?

Quando si parla di blockchain serve innanzitutto definire bene cosa rappresenta questa innovazione. Si tratta di una sottofamiglia di tecnologie in cui il registro è strutturato come una catena di blocchi contenenti “transazioni”, la cui validazione è affidata a un meccanismo di consenso, distribuito su tutti i nodi della rete che partecipano al processo di validazione delle stesse, che verranno quindi incluse nel registro.

Molti ritengono che la blockchain possa rappresentare l’Internet delle Transazioni (o “Internet del Valore”), che andrà ad affiancare l’attuale Internet of People (o “Internet of Data”), che tutti noi usiamo e frequentiamo quotidianamente. L’innovazione della blockchain si basa su quattro elementi fondamentali: è decentralizzata, è pubblica, è immutabile, funziona mediante consenso distribuito.

Le opportunità per tutti, e soprattutto per le imprese, di utilizzo appropriato di queste tecnologie possono essere enormi, e per certi versi ancora inimmaginabili, a patto che ne vengano rispettati i principi di base citati che ne hanno ispirato la nascita sin dal protocollo di Bitcoin. Quando nacque il web, la mail, e più in generale l’internet dei dati, nessuno era in grado di immaginare come avrebbe rivoluzionato il modo con cui digitalmente oggi ci scambiamo le informazioni. Ora possiamo dire che è stata una rivoluzione a tutti gli effetti, che ha trasformato in modo radicale numerosi settori e creato nuovi modelli di business. La portata innovativa della blockchain potrebbe essere ancora più potente.

Quali sono i vantaggi e gli eventuali rischi dello strumento blockchain?

Cercando di semplificare, dobbiamo prima provare a capire quando serve e quando non serve, comprendendone quindi conseguentemente vantaggi e svantaggi/rischi.

Pensando alle blockchain pubbliche, nel rispetto dei principi fondanti, vediamo come esse non siano attualmente economiche, né efficienti e, quasi tutte, non nascondono i dati ma li registrano pubblicamente e per sempre. Inoltre, non automatizzano alcun modello di business odierno ma necessitano di modelli completamente nuovi, non certificano alcuna verità della realtà, ma semplicemente tracciano firme e affermazioni: tale inquadramento serve per capirne i limiti, cosa fanno o cosa non fanno.

Quindi quando serve veramente questa innovazione?

Serve se il nostro modello di business può funzionare:

  • senza la necessità di affidarsi alla fiducia nostra o di una terza parte
  • senza che a tutte le controparti coinvolte siano poste condizioni o limitazioni di accesso/utilizzo/fruizione
  • senza la necessità di intermediari (della transazione) e senza limitazioni territoriali
  • appoggiandosi ad una rete distribuita (cd peer to peer), quindi in assenza di un server centrale
  • dando piena trasparenza del proprio modello, a partire dal principio di open source

L’insieme delle considerazioni sopra esposte serve indicativamente a capire quando un nuovo modello di business sia compatibile con il nuovo paradigma tecnologico, nel qual caso può fornire un decisivo vantaggio competitivo.

 

Quali sono i trend internazionali e nazionali sulla crescita dello strumento della blockchain?

Sono ora superati i cliché negativi che questa tecnologia si è portata dietro per diversi anni dalla sua nascita, a partire dal 2016, anno in cui si sono accesi i riflettori su Bitcoin e poi sulle ICO (Initial Coin Offerings, offerte iniziali di token). Si osserva infatti oggi una costante crescita in termini di studio, approfondimento, ricerca e sviluppo sulla tecnologia blockchain da parte di grandi aziende, operatori finanziari a livello mondiale e conseguentemente delle istituzioni, mentre prima la crescita avveniva solo dal basso. Il segnale che se ne ricava è che vi sono crescenti spinte allo sviluppo di applicazioni concrete che utilizzino in maniera appropriata, e quindi efficace, questo strumento/tecnologia, che è in grado di cambiare completamente le regole del gioco, a patto di essere in grado di cambiare le stesse regole del business per come lo conosciamo, o conduciamo, oggi.

Fateci un esempio di case history di successo di una azienda che ha utilizzato lo strumento blockchain.

Posso sicuramente citare progetti di cui si è ampiamente parlato sulla stampa, come R3, che guida un consorzio di oltre 200 istituzioni finanziarie (tra cui Intesa Sanpaolo e Mediolanum), o come Hyperledger, supportato da IBM e molti altri, oppure il progetto di filiera di Carrefour, tutte realtà conosciute che stanno sperimentando questa tecnologia. Rimangono tuttavia delle semplici citazioni, con moltissime riserve sia in termini di corretta sperimentazione che di effettiva adozione futura.

Molto più semplice, ad esempio, parlare di Bitcoin, che funge da punto di riferimento, ed Ethereum, che sono blockchain supportate da comunità diffuse e la cui adozione è in costante crescita. Questi, attualmente, si possono più propriamente considerare “casi di successo”.

 

Ringraziamo il dott. Pividori per questo quadro di riferimento sullo stato dell’arte della blockchain, che evidenzia promettenti segnali anche per le imprese, a patto che siano in grado di cogliere la portata innovativa dello strumento e la chiamata a guidare in prima persona le nuove regole del business.

 

Contatti

ELEVA Partners

http://www.elevapartners.com/

Dr. Pividori: tel 00 41 76.729.7400, mail : william.pividori@elevapartners.com

 

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